Walmer Bordon è nato a Rovigo (1952) e vive a Olgiate Molgora in alta Brianza, dove ha lo studio. Giovanissimo affianca al lavoro in fabbrica le scuole d'arte del Castello Sforzesco di Milano portando nella sua pittura istanze e materiali provenienti dalla professione. Assegna alle proprie opere il titolo di interni di fabbrica.
La sua pittura severa impronta un rapporto di forze con inediti materiali, elettivamente trucioli e polveri metalliche deposti a pioggia su tele di grandi dimensioni e passibili di viraggi cromatici causati da procedimenti controllati di ossidazione o di riduzione, dando vita a opere che sono il frutto di una vera esigenza lirica, il segnale di una singolare, coraggiosa individualità, propria del suo talento. La pittura di Bordon (che talvolta, però, proprio per la sua insolita consistenza fisica, verrebbe da chiamare scultopittura o pittura plastica o semplicemente materia dipinta) sembra dunque coincidere fruttuosamente non solo con l'esperienza tattile in cui per molti anni è stato immerso, ma anche, più in profondità, con la natura individuale delle sue contemplazioni e fantasticazioni. Dal 2003 crea sculture in lastre metalliche ossidate o dipinte con colori industriali, denominate "Pagine di ferro".
La sua pittura severa impronta un rapporto di forze con inediti materiali, elettivamente trucioli e polveri metalliche deposti a pioggia su tele di grandi dimensioni e passibili di viraggi cromatici causati da procedimenti controllati di ossidazione o di riduzione, dando vita a opere che sono il frutto di una vera esigenza lirica, il segnale di una singolare, coraggiosa individualità, propria del suo talento. La pittura di Bordon (che talvolta, però, proprio per la sua insolita consistenza fisica, verrebbe da chiamare scultopittura o pittura plastica o semplicemente materia dipinta) sembra dunque coincidere fruttuosamente non solo con l'esperienza tattile in cui per molti anni è stato immerso, ma anche, più in profondità, con la natura individuale delle sue contemplazioni e fantasticazioni. Dal 2003 crea sculture in lastre metalliche ossidate o dipinte con colori industriali, denominate "Pagine di ferro".
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